DI MERCATO IN MERCATO ...vicoli, vicoli
Palermo, città mediterranea per censo, luogo dove la luce, simile a pulviscolo dorato, la ricopre tutta, sublimandola. Città luminosissima, la mia Palermo! Città di contrasti e vibrante di vitalità. Una vitalità, esagerata, ridondante, urlata, magniloquente, sfacciata, loquace, sorprendente, una vitalitá barocca!
Il Barocco, Palermo, ce l’ha nel sangue, basta inoltrarsi nei suoi mercati storici, per capirlo! Ed è subito il trionfo della potenza della Vita! Sono un tripudio di spezie e aromi dai profumi densi e pungenti, di carni macellate appese ai ganci, di guizzante pesce azzurro, sono un trionfo di frutta e verdura disposti teatralmente con arte e devozione, a piramide!
Il Barocco, Palermo, ce l’ha nel sangue, basta inoltrarsi nei suoi mercati storici, per capirlo! Ed è subito il trionfo della potenza della Vita! Sono un tripudio di spezie e aromi dai profumi densi e pungenti, di carni macellate appese ai ganci, di guizzante pesce azzurro, sono un trionfo di frutta e verdura disposti teatralmente con arte e devozione, a piramide!
Andando in giro per i nostri mercati storici ci si immerge in una sorta di marea umana dal moto ondulatorio, va e viene, come le onde del mare! Gente che mangia passeggiando, facendo la spesa, parlando d’affari e d’amore. Sentirai i venditori di frutta, pesce e verdura fare ”l’abbanniata” per attirare i compratori, nel mentre i raggi di sole filtrando tra le tende a strice colorate, illuminano il palcoscenico sottostante, mettendolo in risalto e rendendolo piú allegro…e ci sirende conto di quanto strabiliante sia il Creato!
Poi, qua e là, vicoli vicoli, sbucano, all’improvviso, piccoli gioielli architettonici, chiese dai mirabolanti marmi mischi e tramischi! Ne visiteremo due, quelle cioé che rappresentano indubbiamente l’apporto piú significativo della cultura artistica siciliana alla civitá del Barocco europeo, dove piú che altrove, si coglie il carattere distintivo del barocco siciliano per grandiositá compositiva, innovazione tecnica e organicitá simbolica: La Chiesa del Gesú di Casa Professa nel quartiere del Mercato storico di Ballaró e la Chiesa di Santa Maria Concezione al Capo.
Poi, qua e là, vicoli vicoli, sbucano, all’improvviso, piccoli gioielli architettonici, chiese dai mirabolanti marmi mischi e tramischi! Ne visiteremo due, quelle cioé che rappresentano indubbiamente l’apporto piú significativo della cultura artistica siciliana alla civitá del Barocco europeo, dove piú che altrove, si coglie il carattere distintivo del barocco siciliano per grandiositá compositiva, innovazione tecnica e organicitá simbolica: La Chiesa del Gesú di Casa Professa nel quartiere del Mercato storico di Ballaró e la Chiesa di Santa Maria Concezione al Capo.
Percorreremo insieme il territorio in cui, stando alla leggenda, si muovevano i misteriosissimi Beati Paoli, assurti agli onori della letteratura grazie alla fine penna di Luigi Natoli che ne descrive le azioni rocambolesche nell’omonimo romando.
Questo itinerario ti propone un’esperienza immersiva nell’arte Barocca, ma anche nei profumi e nei sapori della gastronomia locale!
Questo itinerario ti propone un’esperienza immersiva nell’arte Barocca, ma anche nei profumi e nei sapori della gastronomia locale!
Mai come il cibo, anche il piú povero, é stato investito di una forte carica culturale. E poi, dimmi, non é di tendenza lo street food? non nascondiamoci che ogni tanto é bello mangiare con le mani per recuperare sensazioni perdute. Toccare il cibo, sentirne la consistenza grazie alla capacitá tattile delle dita, aiuta pure a scoprire gli odori mentre si porta in bocca! Senza imbarazzo. É un modo di cogliere l’anima stessa del cibo.
Visiteremo i due Mercati storici piú attivi, il Mercato di Ballaró e il Mercato del Capo, e passeggiando tra i banchi, tutti i sensi saranno sedotti dal profumo dei cibi cotti, da piluccare sul posto.
Visiteremo i due Mercati storici piú attivi, il Mercato di Ballaró e il Mercato del Capo, e passeggiando tra i banchi, tutti i sensi saranno sedotti dal profumo dei cibi cotti, da piluccare sul posto.
La nostra cucina popolare parla la lingua antica e colta di Greci e Romani, Saraceni ed Ebrei, Normanni ed Aragonesi, che ci trasmisero tutta la loro saggezza alimentare. Buonissimo il profumo che sentirai arrivare dallo sfincionello, una delizia infornata in teglia da non confondere con la pizza con cui non c’é alcun rapporto di parentela. L’arancina ti dará l’emozione di stringere tra le dita mille anni di cucina, e la sua nascita é saracena.
Un’escursione che va a cercare infondo a noi le risonanze della nostra Identitá Siciliana! Ed io, voce narrante dell’itinerario che ho scelto per te, ti racconteró delle origini e della storia di tanti piatti e pietanze, ed evocheró di certo la cucina dei Monzú del Gattopardo e quella dei Buffittieri, del menú del Commissario Montalbano che potrai assaggiare, se vorrai, e tante saranno, infine, le stuzzicanti curiositá e le storie che ti narreró, resteranno per sempre nella tua memoria…
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